ARTRITE REUMATOIDE

Le persone hanno sempre avuto paura della malattia chiamata artrite reumatoide (AR), in quanto portava a delle grandi disabilità. Recentemente le prospettive per questa persone con AR sono notevolmente migliorate. Ovviamente l’AR rimane una malattia potenzialmente grave. E varia da una persona all’altra in termini di dolore ed esiti. Ma recenti nuove terapie sono in grado di arrestare od almeno rallentare la progressione della malattia.
Che cos’è l’Artrite Reumatoide?
L’AR è la forma più comune di artrite autoimmune, colpendo circa 250000 Italiani. Di questi, circa il 75% sono donne. Infatti, dall’1 a 3% delle donne possono ammalarsi di AR nell’arco della loro vita. La malattia inizia solitamente intorno al quarto-sesto decade. Comunque l’AR può esordire a qualsiasi età.
E’ una malattia cronica che causa dolore, rigidità, gonfiore e limitazione nel movimento e nella funzionalità di molte articolazioni. Può colpire tutte le articolazioni, ma quelle delle mani e dei piedi sono maggiormente interessate. L’infiammazione può coinvolgere anche altri organi, ad esempio i polmoni o gli occhi.La rigidità articolare osservata nei pazienti con AR attiva è presente tipicamente al mattino, e può durare da alcune ore a tutta la giornata. La rigidità mattutina delle articolazioni è un forte indizio di AR.

muscat-rimini

Le persone hanno sempre avuto paura della malattia chiamata artrite reumatoide (AR), in quanto portava a delle grandi disabilità. Recentemente le prospettive per questa persone con AR sono notevolmente migliorate. Ovviamente l’AR rimane una malattia potenzialmente grave. E varia da una persona all’altra in termini di dolore ed esiti. Ma recenti nuove terapie sono in grado di arrestare od almeno rallentare la progressione della malattia.
Che cos’è l’Artrite Reumatoide?
L’AR è la forma più comune di artrite autoimmune, colpendo circa 250000 Italiani. Di questi, circa il 75% sono donne. Infatti, dall’1 a 3% delle donne possono ammalarsi di AR nell’arco della loro vita. La malattia inizia solitamente intorno al quarto-sesto decade. Comunque l’AR può esordire a qualsiasi età.
E’ una malattia cronica che causa dolore, rigidità, gonfiore e limitazione nel movimento e nella funzionalità di molte articolazioni. Può colpire tutte le articolazioni, ma quelle delle mani e dei piedi sono maggiormente interessate. L’infiammazione può coinvolgere anche altri organi, ad esempio i polmoni o gli occhi.

La rigidità articolare osservata nei pazienti con AR attiva è presente tipicamente al mattino, e può durare da alcune ore a tutta la giornata. La rigidità mattutina delle articolazioni è un forte indizio di AR.

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Come di fa diagnosi di Artrite reumatoide?
L’AR può essere difficile da diagnosticare nelle fasi iniziali, in quanto l’esordio può essere subdolo, con solo modesta rigidità al mattino e lieve dolore articolare. Inoltre molte altre malattie possono esordire con gli stessi sintomi. Per questa ragione, è importante una visita  da parte dello specialista reumatologo se si ha il dubbio di un AR all’esordio, in quanto il reumatologo ha l’esperienza e competenza per arrivare ad una corretta diagnosi.
La diagnosi di AR si fa con l’anamnesi, l’osservazione diretta delle articolazioni (alla ricerca di segni di infiammazione, quali gonfiore, dolore, calore) e l’esecuzione di esami di laboratorio. In seguito può essere necessario l’esecuzione di ulteriori esami strumentali quali radiografie, ecografie o risonanza magnetica.

Non esiste un singolo esame di laboratorio che confermi la diagnosi di artrite reumatoide. La sola positività del fattore reumatoide non è indicativa di AR. Il reumatologo formula una diagnosi di artrite reumatoide sulla base di una serie di informazioni, derivanti dall’anamnesi, esame obiettivo, esami di laboratorio ed anche esami strumentali.

Come di tratta l’Artrite reumatoide?
C’è stato un notevole miglioramento nella gestione e terapia dell’AR negli ultimi 30 anni. Al momento attuale la terapia consente di migliorare i sintomi di quasi tutti i pazienti, permettendo agli stessi di svolgere una vita normale.  Con la terapia giusta molti pazienti possono ottenere una remissione dell’AR, che significa assenza di sintomi legati alla malattia.

Al giorno d’oggi, non esiste una cura per la guarigione dall’AR. L’obiettivo della terapia è quello di ridurre al massimo i sintomi, consentendo lo svolgimento delle normali attività quotidiane. Si ottiene questo risultato mediante l’inizio il piu precoce possibile della terapia, per evitare l’instaurarsi del danno permanente alle articolazioni da parte dell’infiammazione. Non esiste una cura che funziona in tutti i pazienti. Molte persone con AR hanno necessità di modificare i farmaci anche più volte nel corso della loro vita.

Un buon controllo dell’AR si ottiene generalmente nei pazienti con malattia in fase iniziale (meno di 6 mesi dall’esordio dei sintomi), impiegando farmaci aggressivi. I farmaci impiegati sono il cortisone, gli anti infiammatori non steroidei, i DMARD’s (idrossiclorochina, methotrexate, leflunomide, sulfasalazina). Recentemente è a disposizione una nuova classe di farmaci chiamati “biologici”, che si impiegano nelle persone con malattia refrattaria. Tali farmaci possono essere somministrati per bocca, oppure come iniezione sottocutaneo o flebo endovena. Nella maggior parte dei casi, per ottenere un buon controllo di malattia è necessaria la somministrazione contemporanea di una combinazione di questi farmaci appena menzionati.

Vivere con l’Artrite reumatoide
Studi hanno dimostrato che pazienti con AR, specialmente con malattia attiva, hanno un elevato rischio di infarto ed ictus. Per tale motivo è opportuno discutere tali aspetti con il proprio reumatologo o medico di fiducia.

E’ importante che la persona con AR svolga una vita attiva, limitando l’attività fisica solo nei momenti di riacutizzazione della malattia. Durante la fase acuta, è comunque sempre necessario continuare attività di stretching, per limitare le anchilosi (rigidità) delle articolazioni infiammate.
Durante la fase di remissione della malattia è fondamentale l’attività fisica di tipo aerobico, come la camminata a passo svelto od il nuoto, per migliorare il tono muscolare. Il fisioterapista può essere di aiuto suggerendo gli esercizi più idonei.

La consapevolezza di avere una malattia cronica potenzialmente invalidante può avere un impatto importante sulla vita di una persona, ma grazie al notevole progresso nella cura di tali malattie, tale impatto diminuirà progressivamente man mano che si otterrà la remissione della malattia. In alcuni casi può essere utile consultare uno psicologo per ulteriore supporto non farmacologico

Il ruolo del reumatologo nella gestione dell’artrite reumatoide
L’AR è una malattia complessa, ma notevoli progressi sono stati ottenuti recentemente nella gestione della malattia e delle complicanze. Il reumatologo è uno specialista esperto nella diagnosi e trattamento di questa malattia, oltre ad essere in grado di distinguere l’AR da altre malattie con sintomatologia simile.